La Vita è un Algoritmo Bastardo.
Se pensavi che l’algoritmo di Instagram fosse crudele, aspetta di vedere quello della vita.
Qui non c’è un feed cronologico, nessuna possibilità di fare "refresh" per ottenere una versione migliore, e i post sponsorizzati (gente che ti dà consigli non richiesti) sono ovunque.
La vita, come ogni algoritmo, è imprevedibile.
Cerchi di ottimizzare: fai del tuo meglio, metti impegno, fatica, magari aggiungi un pizzico di mindfulness per "migliorare le performance". Eppure, ecco che arriva: un aggiornamento improvviso.
Magari un licenziamento, una delusione d’amore, o quella volta che il tuo vicino si è preso l'ultimo parcheggio mentre eri lì a pregare per un miracolo. E cosa fa l’algoritmo bastardo della vita? Ti mette in faccia un problema nuovo, come un test A/B, solo che non hai idea di quale opzione funzioni meglio:
"Vuoi soffrire di più lavorando 12 ore al giorno o rimpiangere il tempo perso? Scegli e sticazzi, tanto non cambia nulla"
E poi ci sono i "trend". Devi stare al passo con quelli. Dai, tutti hanno quel lavoro da sogno, quella relazione perfetta, e fanno yoga all’alba su una spiaggia.
E tu? Ti ritrovi a chiederti se anche solo stai usando le keyword giuste per far capire all’universo che, sì, ti impegni, ma forse sei solo penalizzato nel ranking karmico.
Ma ecco il plot twist: proprio quando pensi di aver capito le regole del gioco, boom, un’altra modifica.
Magari non piace a nessuno, ma l'algoritmo (cioè la vita) non si cura delle lamentele. Quindi, cosa fare? Gioca, ricalcola, ottimizza. E ricorda: anche quando non va niente, è solo un’altra fase del ciclo di indicizzazione.
Alla fine, l’algoritmo bastardo della vita ha un lato positivo: ogni tanto, per puro caso, ti spinge nella giusta direzione.
Non grazie alle tue competenze, ma per puro caos.
Quindi, alza gli occhi al cielo, sorridi e continua a scrollare. Forse il prossimo capitolo sarà una hit.